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STAGIONE 2021 |
tratto da wikipedia
Filippo Ganna (Verbania, 25 luglio 1996) è un ciclista su strada e pistard italiano che corre per il team Ineos Grenadiers.
Professionista su strada dal 2017, è un passista specializzato nelle prove a cronometro: in questa specialità è stato campione nazionale nel 2019 e 2020, medaglia di bronzo mondiale nel 2019 e d'oro nel 2020; ha inoltre vinto quattro tappe al Giro d'Italia 2020, tre delle quali a cronometro. Su pista si è invece laureato quattro volte campione del mondo di inseguimento individuale, nel 2016, 2018, 2019 e 2020, e detiene, con 4'01"934, il record del mondo di specialità.
Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Gli esordi[modifica | modifica wikitesto]
Gareggia nella categoria Allievi con il Pedale Ossolano dal 2011 al 2012, ottenendo 20 vittorie, sei al primo anno e quattordici, tra cui il campionato nazionale a cronometro, al secondo[1]. Nel 2013 debutta tra gli Juniores con la Castanese Verbania, di Alberto Donini e Terenzio Baronchelli, cogliendo sei successi, cinque dei quali a cronometro; l'anno dopo vince invece sette gare su strada, fra cui il titolo nazionale contro il tempo e la Chrono des Nations di categoria[1], e il titolo di campione nazionale Juniores di inseguimento individuale.
Nel 2015 fa il suo esordio tra gli Under-23 con la Viris Maserati-Sisal Matchpoint di Vigevano: in stagione si aggiudica tre corse, tra cui la Chrono Champenois a Bethény[1]. Nella seconda parte di stagione gareggia come stagista per la Lampre-Merida, formazione World Tour diretta da Giuseppe Saronni, partecipando anche alla cronometro Under-23 dei campionati del mondo di Richmond.
2016: il titolo mondiale nell'inseguimento[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2016, gareggiando con il Team Colpack, si aggiudica il Grand Prix Laguna Poreč, competizione valida per l'UCI Europe Tour.[2] Convocato per i campionati del mondo su pista a Londra stabilisce in qualificazione il nuovo record italiano nell'inseguimento individuale (4'16"127) e riesce poi ad aggiudicarsi il titolo mondiale di specialità superando in finale il tedesco Domenic Weinstein con il tempo di 4'16"141. Nella stessa rassegna iridata conclude quarto nell'inseguimento a squadre con il quartetto della Nazionale. In seguito conquista la Paris-Roubaix Espoirs, primo italiano a riuscirci nella storia della corsa.[3]
In luglio vince il titolo europeo di inseguimento individuale Under-23 con il tempo di 4'14"165, migliorando ulteriormente il record italiano,[4] e conquista la medaglia d'argento nell'inseguimento a squadre Under-23 stabilendo un altro primato nazionale.[5] In agosto partecipa per la prima volta ai Giochi olimpici, a Rio de Janeiro, ottenendo il sesto posto finale nell'inseguimento a squadre con il quartetto azzurro completato da Simone Consonni, Francesco Lamon e Michele Scartezzini (che sostituisce Liam Bertazzo). In settembre ai campionati europei su strada Under-23 si piazza quindi secondo a cronometro, a 30" del tedesco Lennard Kämna, sulla distanza di 25,4 km[6]; nella prova in linea, con arrivo sullo strappo di Plumelec, si classifica invece sesto nella volata vinta da Aljaksandr Rabušėnka[7].
2017-2018: il debutto da pro e il secondo titolo mondiale[modifica | modifica wikitesto]
Passa professionista nel 2017 con la UAE Team Emirates, formazione World Tour emiratina (ex Lampre-Merida). In marzo debutta nelle classiche del Nord, alla Gand-Wevelgem, ma è costretto a ritirarsi a causa di una caduta. Ristabilitosi per i campionati del mondo su pista di Hong Kong, a metà aprile, nella rassegna iridata vince prima il bronzo con il quartetto dell'inseguimento a squadre (completato da Simone Consonni, Francesco Lamon e Liam Bertazzo) e poi la medaglia d'argento nell'inseguimento individuale, battuto in finale dall'australiano Jordan Kerby. Rientrato alle corse su strada in maggio, conclude quinto nella cronometro del Tour of California e poi nono nella prova a cronometro Elite dei campionati europei di Herning. Conclusa la stagione su strada, torna in pista e nei primi giorni di novembre ottiene un importante conferma, vincendo con i compagni della Nazionale la prova inseguimento a squadre della tappa di Coppa del mondo di Pruszków.
Tornato alla strada, nel gennaio 2018 si presenta in ottima forma alla Vuelta a San Juan in Argentina. Dopo essersi classificato quarto sullo strappo finale che caratterizza la seconda tappa, si classifica secondo nella terza frazione, una cronometro individuale di 14,4 km. Grazie a questi piazzamenti veste per la prima volta in carriera la maglia di capoclassifica di una corsa a tappe.[8] Perde la maglia di capoclassifica al termine della quinta tappa, un arrivo in salita, in favore di Gonzalo Najar, retrocedendo al terzo posto della generale:[9] conclude così la corsa al terzo posto della classifica, suo primo podio in una corsa a tappe professionistica, vincendo anche la classifica di miglior giovane.[10]
Poche settimane dopo, ai campionati del mondo su pista di Apeldoorn, conquista il bronzo nell'inseguimento a squadre insieme a Simone Consonni, Francesco Lamon e Liam Bertazzo, realizzando anche il nuovo record italiano.[11][12] Nell'inseguimento individuale conquista quindi il suo secondo titolo mondiale battendo il portoghese Ivo Oliveira e realizzando il nuovo record italiano (4'13"622 nella semifinale, 4'13"607 in finale).[13][14]
Successivamente debutta al Giro delle Fiandre, ritirandosi dopo essere stato a lungo in fuga[15], e alla Parigi-Roubaix che conclude fuori tempo massimo. Al Campionato italiano a cronometro arriva secondo, dietro Gianni Moscon.
2019: terzo titolo mondiale nell'inseguimento e il bronzo mondiale a cronometro[modifica | modifica wikitesto]
Per la stagione 2019 si accasa al Team Sky.[16] Ottiene il primo successo da professionista, al debutto con la nuova squadra, imponendosi nella prima tappa del Tour de la Provence, una cronometro individuale di 8,9 km.[17] In marzo si aggiudica il suo terzo titolo mondiale nell'inseguimento individuale, battendo in finale, come già nel 2016, il tedesco Domenic Weinstein.
In giugno partecipa ai campionati nazionali a cronometro, sul tracciato di Bedonia: diventa campione nazionale della specialità, precedendo di 52 centesimi di secondo Alberto Bettiol.[18] Ad agosto si aggiudica, sempre a cronometro, la sesta frazione del BinckBank Tour, precedendo il connazionale Edoardo Affini. Il 25 settembre 2019 si aggiudica la medaglia di bronzo nella cronometro individuale al mondiale su strada nello Yorkshire.
2020: quarto titolo mondiale nell'inseguimento, l'oro mondiale a cronometro e i successi al Giro[modifica | modifica wikitesto]
Nel febbraio 2020 a Berlino si laurea campione del mondo nell'inseguimento individuale per la quarta volta, stabilendo nelle qualificazioni il record del mondo di 4'01"934 (il precedente primato, 4'02"647, fissato in Coppa del mondo nel novembre 2019, già gli apparteneva);[19] nella stessa rassegna iridata è anche medaglia di bronzo dell'inseguimento a squadre.
Il 14 settembre vince la cronometro conclusiva della Tirreno-Adriatico 2020 sul tracciato classico di San Benedetto del Tronto con il tempo di 10'42'', battendo il record precedente stabilito da Fabian Cancellara che nel 2016 aveva affrontato lo stesso percorso in 11'08''.
A settembre 2020, a Imola, si laurea campione mondiale a cronometro su strada coprendo i 31,7 km del percorso a quasi 53 km/h di media oraria, battendo il belga Wout Van Aert e lo svizzero Stefan Küng, rispettivamente al secondo e terzo gradino del podio, diventando il primo atleta italiano a vincere la medaglia d'oro nella prova a cronometro di un mondiale.
A ottobre prende parte al Giro d'Italia 2020, primo grande Giro in carriera, dove si aggiudica la cronometro inaugurale a Palermo[20], la quinta tappa con un arrivo in solitaria a Camigliatello Silano,[21] staccando i compagni di fuga sulla salita finale, precedendo il gruppo maglia rosa di una trentina di secondi, la quattordicesima tappa, la cronometro del prosecco, da Conegliano a Valdobbiadene, e la cronometro conclusiva di Milano, per un totale di quattro vittorie (primo ciclista dal Giro d'Italia 1995 a vincere tutte e tre le cronometro di un singolo giro). In virtù della vittoria ottenuto nella prima tappa Ganna indossa anche la maglia rosa per due giorni, cedendola in seguito al portoghese João Almeida.[22] In aggiunta, grazie al successo a Camigliatello Silano, indossa anche la maglia azzurra, in quanto leader della classifica scalatori, per quattro frazioni.
Nel mese di novembre, a causa di una positività al coronavirus, è costretto a saltare gli europei su pista in programma a Plovdiv, in Bulgaria.